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Quanto un somaro
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Mi ha visitato un dottore molto bravo
sorridente doppio laureato
ha detto tutto bene lei camperà quanto un somaro
come dice scusi?
dunque il somaro porta pesi e botte intanto se ne frega
espone i denti gialli dopo raglia
ora ha capito? faccia lo stesso
grazie dottore molto bravo
tutta la vita ho caricato pesi quanto a botte
ne ho prese per due vite
forse somaro è il doppio laureato
pure l’ho pagato
grazie dottore molto bravo
ad intascare.
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Gustoso melodramma
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Salgono voci dall’incrocio
di canto? di protesta cruda
urla bestemmie abbasso! abbasso!
il popolo non paga bollette della luce
del gas
mancano soldi la minestra è corta
intanto nel teatro pieno scarpe e pellicce fanno scena
squillano voci
è il melodramma che racconta sofferenze antiche
quando il gas non c’era e si faceva luce
con le torce
salgono voci la platea è commossa
evviva! evviva!
assai contenti in piedi ad applaudire
e chi non mangia?
vada a protestare.
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Contratto d’Albania
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Suona il telefono è domenica
pronto parlo poco italiano sono in Albania
le vendiamo un contratto favoloso
per dodici anni non avrà pensieri
guardi non ho bisogno mi contento se campo
anche domani
le serve allora buono contratto
per gli eredi
abbiamo pronto quello di suo figlio
digiti adesso sul tastino in basso ed il contratto è fatto
che il diavolo vi porti arrivederci
mi avete rovinato il pranzo
pronto ci ascolta? ancora in Albania
guardi che il diavolo ha un contratto giusto per lei
non occorre firma
è già stampato.
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È solo il bitonale
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Andate a visitare un cimitero
la compostezza delle tombe lo stupore
dell’aria
il profilo del nulla sulle foglie d’erba
tutto vi parla di come non sarete dopo
perde fragore incanto delle somme
che il motore dell’oggi vi alimenta
esile filo di silenzio attesta
che sarete soli
a contatto di pietre con la muffa
e lo squillo di tromba non vi sveglia
è solo il bitonale
fuori mura
di un giovane che ha fretta.
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Vita di coppia
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Mi hai fatto diventare padre
non mi sento adatto
non lascerò gli amici
le bevute di sempre
il nostro bar
utero che raccoglie insieme braccia e piedi
non mi farai uomo di pannolini
il biberon con me lo puoi scordare
non sarò mai il padre di tuo figlio
tu sei la madre raccogli la sua merda
inventa qualche storia per un altro compagno.
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Trasferito in sasso
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Trascorre le giornate in desolante nulla
nulla più lo interessa
nulla risponde per le scale
a chi si sforza e ancora lo saluta
nulla raccoglie dal tempo che s’imbruna
e scioglie in turbine di pioggia
nulla dal pianto di un bambino
dal sorriso esitante di chi chiede scusa
tutto al suo interno è inaridito
morto il pensiero il gusto
di sentirsi vivo
si è trasferito in sasso
non servirà neanche a rompere le noci.
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Quando le cose
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Quando la luce veste la materia
e vedi il bianco il nero
puoi toccare i colori ed annusarli
spigoli curve venature la luce la luce
dall’abisso del buio emergono le cose
gli oggetti che hanno preso ieri un pezzetto di noi
adesso li viviamo col tocco della mano
con lo sguardo
sprofondati lontano in cunicoli bui
pure avevano il segno
hanno creduto in noi hanno atteso pazienti
di rivelarsi di toccarci il cuore
coi ricordi dell’uso
nel piacere che sanno procurarci intero.
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Niente vi manca
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Ora che avete proprio tutto
non vi manca niente
sazi e delusi scavate un po’ di brividi
è dolce la domenica un nudo reso osceno
filmare il vostro cane mentre lo bastonate
frugare col telefono nelle pieghe infette
sfruttare il retrogusto di mostrare il sedere
salite al trentesimo piano guadate giù dal cornicione
guance ai binari mentre arriva il treno
tagliatevi un dito del piede e filmate
raccogliete le urla del sangue
ora che avete proprio tutto
e non vi manca niente
provate con un povero cristo da inchiodare alla croce.
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Una brava persona
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Una brava persona certamente
ama il suo gatto
si dice in giro che lo stia viziando
ci parla quando torna dal lavoro
per Natale gli mette un fiocco rosso
gli racconta di come gira il mondo
non si scompone muove solo la coda
certamente una brava persona
pomeriggio
accoltella la moglie qualcosa non funziona
si scopre poi che il gatto non ha fatto cena
pure sembrava una persona brava.
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Ai pini l’inverno
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Ai pini l’inverno ha tagliato la chioma
lastre sottili di ghiaccio facile scivolare
la tensione del cielo
ripercuote nell’attonito grigio della terra
nel percosso muggire del mare che si lancia avanti
raccoglie soltanto urla dal vento
gennaio che avanza copre giorni di neve e di sale
non si stanca del vuoto che lascia in gelide stanze
sbigottisce la pendola non canta più le ore
folate di gelo premono alle porte alle finestre
spaziano nella mente…
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La tua cattura
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Lascia andare i capelli
cadono sulle spalle vibrando desideri
l’amore inaridito ha bisogno di pianto di furore di sangue
le pietre bianche che hanno misurato
i tuoi passi
nudi i piedi catturando l’onda calda del meriggio
la tua veste
tessuta di carezze e sospiri di gemiti lunghi
i tuoi capelli
sciolti serpenti alle spalle levigate di baci
procedi sontuosa di passione non temi l’incanto
che il mio sguardo ti lancia
io ti voglio viva.
Alba e marciapiedi
Scivola sul marciapiedi un’alba stanca
netturbino raccoglie le vestigia ubriache della notte
e la vita riprende la sua corsa
le scatole di ferro con le gomme vanno a fermata
raccolgono persone uomini e donne che al lavoro
spendono il giorno qualcuno fino a sera
torneranno delusa ogni speranza
a ciabattare in cucina a rovistare per avere notizie dal Paese
ma nessuna impresa ha raggiunto il successo
una fabbrica è esplosa dieci morti
nulla sappiamo dei feriti gravi
e la notte si piega su un giornale strapazzato in terra
nel rigagnolo scorre pioggia amara
in attesa di un’alba ancora uguale
esclusa ogni carezza.
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Per una madre assente
……………
Toccando appena la tua foto reprimo a stento
urlo di desiderio
dove sei perché mi hai lasciato?
placavi le ferite con la voce
dal tuo contatto puro luce sorgeva
dolcissimo calore
ora riesco appena a ricordare
madre
stretto fra le tue braccia
come la vita dentro me fluisse
dal grembo tuo fecondo.
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Per un amore perduto
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Io t’imploro e t’imploro ma non serve a nulla
amatissima
tremi ti ritiri tenti nasconderti
diventare invisibile
come diafano animale marino
mi sguscia fra le dita il tuo profilo
resta il sentore di un amore infranto
dove ho fallito mi domando
quando ho perduto le chiavi del tuo cuore?
vorticar di pianeti e sole nero
il sangue sulle pietre a goccia a goccia
tu sei fuggita tagliando la mia vita.
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Pioggia dentro
……………
Pioggia flagella la finestra poi
colpo di luce
perdita di contatto grida a salve
gesti sconnessi
violenza disperata
sensazione vuota
corpo accecato
non si può dire quale fu lo sparo
schiarito da lacrime e tuono
adesso ricomincia poi
per un instante
tutto rassicura
dicono il lungo esilio sia finito.
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Il mio ragazzo
……………
Sarò sempre pronta al mio ragazzo
è bene lo sappiate
non mi frega un cazzo di quello che pensate
lo so che è un delinquente
l’accetto e mi sta bene
ha i piedi di un gigante le mani
oh le mani
son fatte per toccare le sue mani
le dita forti
fanno vibrare corde di violino
lungo il mio corpo musicale
occhi verdi il mio ragazzo
sensazioni struggenti
occhi verdi mani belle
del prurito vostro non mi frega niente.
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Scritta di pace
……………
Una lama rade paesaggio ora mesto ora buio
corvi neri come pece gracchiano così forte
che l’eco a fatica risponde
allora m’inoltro al domani
figuro giardini fioriti scaldati da raggi pensanti
e presto nel cielo s’accende
il lume la linfa del tempo
ma scende lo sguardo
il foglio si macchia improvviso di pianto
è aperta ferita profonda in questo messaggio
dov’è quella riga quel segno
che colloca vera per sempre
la scritta di pace?
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Il profilo dei tetti
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Manichini in vetrina aspettano vestiti
lasciando penzolare il cartellino
bloccati in forme lucide posano inermi
come per fare marcia
protendono le braccia verso lo spazio vuoto
non danno giudizi
non dicono non sanno
ferma la palla della testa
lo sguardo anch’esso vuoto interroga il silenzio
bruciano lunghi fuochi del tramonto
dal retro delle case crescono ombre dense
intenso camminare le trafigge
si distende sul piano un velo di già visto
il profilo dei tetti grida al cielo
per tutti non c’è abbastanza gioia.
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Fioca luce
……………
Fioca luce da questo lampadario antico
credo d’un tratto
possa il salotto portarmi nello spazio
e farsi incontro a mondi sconosciuti
bene arrivato forse lei è un terrestre?
siamo marziani e saturnini
oggi facciamo gara di salto alle comete
se si trova in forma può partecipare
faccia attenzione prego prenda bene lo slancio
guardi di non cadere dentro un buco nero
avanzo
corro
volo
di colpo sono sveglio
fioca luce e fitto buio attorno.
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Neve al fiume
……………
Neve sfarina sopra il fiume gelato
bianca l’avvolge come pelliccia d’ermellino
e sfarina il presente nel passato
questa valle fredda non ha più memoria
cerchi immoti di spazio divorano la storia
nudi coltelli affilano i pensieri
scivolata ogni cosa al guscio originario
nulla resta per fare la parola
per rompere col suono di una voce dura
la perturbante quiete della terra.
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Respiro la tua voce
……………
Respiro la tua voce come un tuo profumo
mi raggiunge sempre
calma il dolore che non sei presente
cerco dentro il ricordo le tue labbra sono ancora vive
passa il dolore e nasce una speranza
passerà questo inverno che mi sei lontana
poi sorgerà tiepida brezza e un’altra primavera
mi recherà la tua persona cara
quando le tue risposte saranno affermative
nell’estasi d’amore.
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Tamburi d’Africa
……………
Tamburi d’Africa pulsanti
caldo nella savana leoni elefanti
lungo tormento degli schiavi trascinati in ceppi
capanne baracche di lamiere palazzi scheggiati dalle bombe
nenie struggenti pianti ancestrali
ovunque pulsanti
tamburi
gli stracci colorati nei mercati focacce di mais
tricicli e piedi nudi punta tallone per la danza
ovunque pulsanti
bambini senza braccia lucidi guerrieri
famelici sciacalli le sabbie del deserto arse di sangue
danze punta tallone tamburi voraci
caldo nella savana
impossibile cielo striato di nero di viola cala ruggendo
leoni elefanti pulsanti tamburi d’Africa
voraci.
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Risveglio in amore
……………
L’aurora ci visita ansiosa
è l’ora
svegliarsi in amore
quest’ora di chiara freschezza nulla ha di migliore
se sono vicino al mio desiderio
non siamo sposati viviamo congiunti da un sogno
se brilla mattino la sveglia ci chiama
alziamo le membra sfilate da candido sonno
ti do una carezza
svegliarsi in amore momento di chiara freschezza
ma l’ora è suonata
scendiamo contenti contento
è molto felice lo sguardo del sole
ricambio
svegliarsi in amore
svegliarsi in un sogno.
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Usciva dalla notte
……………
Usciva dalla notte suono di corno
muggiva chiamando a raccolta
guerrieri dalle trecce bionde
le spade scintillanti asce ben affilate cavalli
tanti cavalli criniere intrecciate occhi rotanti
fremevano i faggi intrisi di rugiada
la preghiera più sacra percosse gli scudi
di vimini e cuoio i crani rasati degli anziani
andate in battaglia per fare la guerra ai nemici!
la terra che è vostra le mandrie le donne i bambini
saranno difesi
andate uccidete la lotta vi chiama
col corno di guerra.
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New York
……………
Folla confusa tumulto di parole intorno a te
lo skyline che scende verso sud ruba spazio al cielo
negozio di barbiere ancora aperto Manhattan golosa
di whisky e collant
stordimento di traffico ti ho vista dentro luoghi volgari
colli tatuati cattiva musica
tavoli plasticati
io che pativo per te per le tue mani delicate
avrei voluto portarti dove ogni spazio è chiaro
dove si parla inglese con i gomiti
poi coccolarti su una vetrina di gioielli
coccolarti e tenerti tutta per me
sola.
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Pirandello a teatro
……………
Fuse le nostre anime alle grandi
se Pirandello e le sue maschere
vengono a rotolarci incontro giù dal palcoscenico
come grandine estiva
hanno portato in scena le nostre debolezze
pure siamo contenti
siamo purgati da peccati
antichi e nuovi
ci sentiamo elevati al cospetto dei santi
perché questo è teatro
la catarsi
di coscienze rimaste troppo a lungo sorde.
Applausi.
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Albero le tue braccia
……………
Albero spingi le tue braccia
agli spazi che il vento spalanca
rampicato di vellutati muschi e formiche
hai messo le radici nel profondo
togli da lì i tuoi succhi e la sostanza
albero padre
severo il tuo profilo
ammonisce
incaute violette fra le erbe stanche
tu che sei bravo a vigilare il correre del tempo e della sorte
albero madre
se la tua linfa verde ci scorresse dentro
cambierebbe le mani nelle foglie
torneremmo di nuovo figli della terra.
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A lume spento
……………
A lume spento non perdere coraggio
la realtà che amavi continua anche nel buio
non sparisce mai
quando veste di luce si presenta vera
sostiene la tua vita che circonda di cose
condiziona il pensiero immagini regala
che solo tu puoi vedere
e assorbi
per scrivere le pagine immortali
per disegnare il mare
a lume spento
non perdere coraggio
ti rimane
un fascio di ricordi.
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Una preghiera
……………
Dal cielo fummo espulsi
per fare esperimento in luogo alieno
fummo lasciati soli
e ci perdemmo a ribaltar la terra
che doveva bastare all’infinito
annaffiata di lacrime
di bombe
non riuscì giardino ma un disastro
adesso ti chiediamo
Padre supremo
allungaci una mano
facci tornare indietro.
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Cara poesia
……………
Il mio lavoro di scriba
non sarà pagato con lodi esagerate
mi contento di un cenno di un sorriso
spero mi sussurriate bravo adesso sento
grazie delle parole che ci lasci
quanto ci dici colma un vuoto dentro
rotto frastuono è tutto fuori al testo
metti del fresco aggiungi un po’ di suono
abbiamo sete di parole belle
strepita il mondo con sguaiati riti
ci trascina ci incalza
per una corsa che non trova scopo
bello fermarci a leggere e pensare
cara poesia di te mai si ha abbastanza.
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Vuoti specchi
……………
Vuoto mi preme
mi sovrasta gioco mosso di specchi
vorrei fuggire a un punto fermo
che infine nella mente si completa
un limite un riparo
non sono come voi
che esagerate al piacere del corpo
che vi date interi
al sollazzo di tastare il nulla
io credo ci sia ancora una sostanza
cui si possa ancorare la persona
dare valore all’esistenza perché duri
forgiata in concretezza.
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La tua voce
……………
Viene dalla tua voce
la mia felicità
suono della tua voce parla al mio dolore
io sento che mi sfiora mi consola
mi accetta come sono
né mi chiede in cambio un pegno una promessa
ha fede di vedermi
un giorno
con lieto viso aprirmi al dolce accenno.
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Morte calva
……………
Questo nostro pianeta si trasforma
perde capelli appare già invecchiato
lance di sole a settentrione
e carne di balena ai granchi australi
il giro di natura è scombinato
l’inverno ci cucina al forno
fredda la gobba dell’estate
mare in salita ci vorrebbe ancora
fra i coralli
dove nascemmo pesciolini anfibi
appena trasparenti appena ciechi
non possiamo sprecare i secoli passati
non ci faremo spiaggiare da una morte calva.
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Mio figlio
……………
Mio figlio pare già ragazzo
vorrei cavarne l’uomo più importante
che faccia nella vita cose sode
ma sempre oblique alla tendenza in voga
una figura piena da mostrare esempio
quello che io non sono stato
oggi è un ribelle con la droga in tasca
penso una debolezza passeggera
lo risucchia nel giro una ragazza secca
con gli occhiali
una fissata che non ha importanza
finché il ragazzo vagolando inciampi
negli sbagli del padre e si converta.
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Chiamalo lavoro
……………
Sotto il bordo d’aurora
s’indovina durezza del mattino
mi torcerà le braccia fatica a poca paga
chiamalo lavoro
ancora nove ore poi ritorno a casa
sferro un pugno deciso al caposquadra
accorrono i colleghi
verrò messo fuori
come anello di ferro intorno al capo
mi stringe la fatica la rabbia di una vita
la durezza è passata dal giorno a queste mani
come spiegarla con parole brevi
come spiegarla alle divise gialle
che ridacchiano in parte
succhiando caramelle
e barzellette sporche?
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Vola gabbiano
……………
Quasi vela delicata e libera
l’ala carezza il dorso dell’azzurro
vola il gabbiano
su un filo di corrente si sospende
l’orizzonte buca
non si cura di noi che l’ammiriamo
che vorremmo imitarlo dentro l’aria
e gareggiare in volo
si tuffa in mezzo all’onda poi risale
placida navicella bianca appare
che d’un tratto misura
quanto è vasto il confine del pensiero.
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Giovane fiume
……………
Giù dalla valle incalza
giovane fiume
rode le sponde minaccia
la tana delle nutrie
muscoli gonfia quando il mare incontra
rumoreggia
poi l’abbraccia e gli dona erbe palustri
quindi divora terra e sabbia che la foce allarga
sgorga felice e ribollendo piano accoglie
l’omaggio di una cernia.
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Piazza grande
……………
Suono stingeva appena l’orologio
dava il tramonto sguardo alle colline
ci colse il primo amore
il nostro primo bacio
sopra le pietre lisce in piazza grande,
oggi l’ho vista ancora
ancora gli occhi chiari
grigi e lisci i capelli
zoppicava appena
in piazza grande che ci lega ancora.
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Quando piove
……………
Un torrente riappare quando piove
sassi trascina e rami
spaventa la paciosa estate
rompe l’orlo alle case irrompe nei mercati
mette danni al lavoro
pala e piccone imbraccia il contadino
prega il dio della terra unisce la bestemmia
mentre le rane
sviluppano concerto clamoroso
nella fanga.
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Vita nei campi
……………
Campi di grano ci fissavano muti
oltre il tramonto
era l’ora del vespro la terra riposava
indicava la via turbine di farfalla per la prima sera
ruppe la quiete un tocco
un tocco solo di campana
e tutto parve nuovo
croste e dolori della vita grama ci si sciolsero dentro
per gioia che tornava
il paiolo sul fuoco
con minestra di fave
e la beata sanità del piede
che saliva a casa.
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Edera verde
……………
Sollevo lo sguardo e la vedo
ignara della sua bellezza
zampilla la fontana che ne specchia
la chioma sinuosa
erge su gambe sode di corteccia
sussurra dagli intrecci cupi
arrampica nel vivo della pietra
la confonde
l’abbraccia di velluto
sempre più alta lancia la sua sfida
edera verde
che non è mai stanca
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Per un nuovo nato
……………
Porti mondi nascosti che vivremo insieme
sprizzi bagliore dai tuoi occhi di colore brilli
spazi ritagli nella luce
il suolo tasti con i piedi nudi e gorgogli
altre parole
tu sei scolpito nella musica
bimbo felice
sei qui fra le mie braccia caro
sei figlio del mio corpo
del mio sangue
sei nuovo e intanto piango.
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Intensa passione
……………
Desiderio infocato a stento trattenuto
di te mi possiede
circuito incandescente
la mia pelle s’arriccia
al tuo tocco privato
la mia spina dorsale
è memoria.
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Il vecchio gatto
……………
Dormiva tutto il giorno
forse sognava
aumento di saggezza
o riposava la struttura stanca?
il vecchio gatto
un ammasso di pelo tondo e fulvo
aveva il suo cantuccio accanto al letto
soffiava il fiato corto
apriva gli occhi gialli
molto poteva dire ma taceva
cosa mi manca?
la sua palla di pelo
le verità che dentro conservava.
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Non ti vediamo
……………
Dove sei tu Signore
perché non ti vediamo?
è cosa buona quando ti pensiamo
noi siamo soli e spaventati
tutto andò perduto
la nostra integrità la nostra fede
tutto andò distrutto
Tu che uscisti dal basso come fiamma nuova
Tu che vivi in eterno dove andasti?
siamo sospesi in quell’attesa
di chi geme e nel domani spera.
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