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INCONTRO
……………
Acqua grigia
bianca forse
la vedi a traverso
cristallo del silenzio.
Perché mio dolore
non cessi, non passi domani
che sono guarito?
Avrei molte cose da dire,
parole da essere umano,
urgenza di dare una storia,
mi stringi la mano?
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PERCORSO
…………..
Quando chiediamo
“io chi sono?”
non abbiamo risposte.
Andiamo a luci spente
piano piano
sopra una crosta di bugie,
in situazioni ambigue.
Dove ci porta questa via
non lo sappiamo,
venga qualcuno a fare lume
e così sia.
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INTEGRAZIONE
…………..
Innesti siete
di cammino in travaglio,
opaco labirinto dove
chi sbaglia
viene abbandonato.
Sentenze di giustizia
permessi e rituali
sono la vostra uscita,
se ne fate uso.
Correte intanto a lavorare,
per il pane, non avete scelta.
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SOSPIRO
…………..
Sospiro una
carezza
una dolcezza
che mi faccia bene.
Urgono voci crude.
Vorrei che lo spiraglio,
l’azzurro
del tuo sguardo
illuminasse ancora
buio delirio che mi arpiona.
Sogno o son desto,
tu sei così viva?
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SCOPPI
…………..
Ho visto il cielo
fatto curvo
di bagliori sinistri,
l’acqua mutare
nel colore sangue
e tutto attorno
braccia gambe
divelte al loro tronco.
Quando si fa la guerra.
La pace s’è nascosta
sotto terra,
dicono sia scappata per paura
che venga fucilata.
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LEONI
…………..
Siete invitati
ad incazzarvi con
chi non conoscete,
dare un insulto è sempre
un bel regalo,
arriva in cambio un
caldo vaffanculo.
Per mille like vendete
vostra madre
fatevi sotto,
leoni da tastiera,
fate merenda
con i social media.
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DOMANDE
…………..
Alzo lo sguardo
da stamane,
chiedo
dove finisce il cielo,
il gatto come sogna?
Sono domande
pertinenti,
nessuno che risponda.
E’ questa indifferenza
che mi rende alieno.
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OMBRA
…………..
Lacrima folle
che ti riga il viso
che spegne quel sorriso,
luce nel nulla
della mente.
Sei svanita nell’ombra,
non ti vedo,
o sono forse
diventato cieco?
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BIMBA
…………..
Anima dolce
che mi doni
fiore di vita appena
in boccio,
eccoti pronta
per un denso abbraccio.
Sanno di pesca le
tue guance piene,
sopra di te
festeggia
un angelo che ride.
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COLORI
…………..
Rompe il disegno
in pezzi,
libera colori,
carta non basta.
Verdi ruffiani
gialli raffinati,
nero da solo
avanza nello spazio
vuole, si prende
quel che resta del giorno.
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VENTI
…………..
Venti parole
per parlarti di me
per dirti che ti voglio bene.
Cantami ancora
canzone che ci lega,
io non ho più parole,
dopo venti.
Poi si fece sera.
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UMANI
…………..
Turbinare di foglie,
nell’orecchio
un suono di campane
rotto, interrotto
da pestate cupe,
forze segrete
che le madri
nascondono al futuro.
Mai noi sapremo
il perché di chi resta,
chi scompare.
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PRIMAVERA
…………..
Sei nata dalla terra
come fiore,
il tuo profumo allieta.
Alta voce non hai,
non saprò mai
tuo nome,
voglio chiamarti Primavera
e tu sarai felice di posare,
inerme,
tra pieghe sinuose delle ombre.
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PARETI
…………..
Tutte le vie di fuga
sono chiuse
mentre chiediamo invano
di salire ancora,
cavalcare il domani.
Restiamo intrappolati
in questi giorni
scarsi di emozioni,
questa realtà non sembra
buona,
urtiamo le pareti del già noto.
Cosa sarà di noi
se non troviamo
una diversa uscita?
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INTERMEZZO
…………..
Alberi come sfondo
ai miei pensieri
e il ricordo giocondo
dei tuoi passi,
quando sorgevi allegra
dalla festa.
Muto spiavo alla finestra
se di me tenevi,
indovinavi ancora
i baci
che potevo darti?
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CORO
…………..
Cantavo fiducioso
dentro al coro
delle voci bianche,
seguivo la bacchetta
del maestro e
mi pareva
d’oro
il volto di quel santo.
Naso d’incenso,
fiori ancora freschi,
l’ora stranita si faceva
densa
di sommesso vanto.
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SEGNALI
…………..
Quando la gioia
ti tracima in cuore
e felice ti sembra
di volare
ricorda che
domani
è un altro giorno,
altro peso verrà
bussando
alla tua porta
con segnali nuovi.
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LIMITI
…………..
Portiamo dentro
grovigli di pensieri,
rabbie,
desideri strani,
non troviamo
la voglia di quietarli.
Quando la spinta
brucia ogni pazienza
ci travolge,
danza,
della morte il ballo.
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FIABA
…………..
Incontro l’uomo
che ha perduto il viso,
corre,
si gira,
adesso è là sospeso.
Parla il coniglio
con la fata bionda,
s’incammina la luna
e dopo nuota.
Cambia la fiaba
essenza del reale
pure suona vera.
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MENTE
…………..
Non ti conosco
ma di me ti parlo,
ascolti e mi comprendi.
Dove sei nato
dove sei cresciuto?
Non ti ho visto prima,
non ricordo il tuo nome
se ne hai.
Buie finestre e corridoi
lucenti
dentro le case della mente
abitate da mondi.
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NOTTURNO
…………..
Arranca
treno stanco
nello spazio notturno.
Si dissolve il vuoto.
Domenica funesta
recita il quotidiano,
racconta di omicidi,
agguati.
Chiuso nel guscio
del distacco
un omino si gratta,
forse pensa.
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